Nasce, vive e lavora a Firenze, dove forma la propria esperienza artistica sotto la guida di Hans-Joachim Staude.
Del Maestro egli accoglie non solo e non tanto gli insegnamenti sulle tecniche, lo studio delle forme, la ricerca del colore, quanto l'amore per il “paesaggio” ed ancor più per la natura mai letta secondo canoni di maniera, ma sentita, interpretata, rivissuta.
La prima mostra personale è del 1964. Nei lavori esposti il giovane pittore già mostrava notevoli doti di intelligenza nella lettura personale del dato oggettivo, sottolineato da una “gioiosa” sensibilità cromatica. Dopo un periodo di ridotta attività per completamento degli studi interrotti, riprende in pieno il suo lavoro organizzando varie mostre, personali e non, che ne hanno rivelato le notevoli acquisizioni che maturità e riflessione hanno portato alla sua opera.
La scelta dei mezzi tecnici (colori acrilici) permette di trasferire immediatamente sulla tela le impressioni sensazioni emozioni che il paesaggio gli suscita; la sensibilità al colore, giocato tutto sui toni piuttosto che sui timbri, la tipologia strutturale che coniuga misura razionale con intensità di suggerimenti, confluiscono in una pittura non avvilita da adeguamenti naturalistici di maniera.
Altro motivo di ricerca è costituito dalle nature morte, vissute all'interno dello studio e costruite con grande forza e solidità plastica. Rare ma buone le figure.
Suoi lavori si trovano in collezioni private e pubbliche in Italia e all'estero.
Hanno scritto di lui: Vittorio d'Aste, Giovanni Beltrami, Gloria Fossi, Vittorio Sgarbi, Gian Carlo Iosimi, Renato Civello, Roberta Fiorini, Mario Bucci, Ugo Barlozzetti, Federico Napoli, Giulia Ballerini, Alessandra Rontini, Maria Pia Campioni, Dino Pasquali, Daniela Pronestì.