Estratto dal periodico “ARTE A LIVORNO ...... e oltre confine”

anno X, n. 1, Gennaio 2008

 

Paolo Vannini pittore di sintesi che non trascura la forma e l'equilibrio cromatico

            Luce intensa che accende i colori dei paesaggi dando il senso della profondità, seducenti e morbidi nudi femminili ambientati in interni, nature morte in cui la scomposizione cromatica si scontra con la linearità geometrica delle forme, sono solo alcuni degli elementi che si ritrovano nella pittura di Paolo Vannini.

            Pittore paesista fiorentino, scopre fin da giovane di essere sinceramente legato alla natura che si offre generosa ai suoi occhi, riuscendo a trasferire le sue emozioni sulla tela. L'artista mette a nudo la sua anima nel momento in cui si confronta, nei suoi studi dal vero, con la propria percezione della realtà, soffermandosi più volte a descrivere con tratto rapido e sintetico, il gioco colorato delle macchie, le cime irregolari degli alberi, il predominare dei toni verdi della compagna e gli azzurri del cielo. Nella costante ricerca di sintesi, Vannini estrae dal dato reale, gruppi di case, colline, alberi, ponendoli in un equilibrato rapporto di luci, volumi e cromie;

egli, con estrema sensibilità, riesce a dipingere la campagna toscana vista attraverso diverse angolazioni, utilizzando essenzialmente macchie di colore verde e marrone. L'artista, infatti, pur mantenendo una resa tradizionale dei volumi, ed una gamma cromatica realistica, nei suoi paesaggi pone il colore rigorosamente al servizio delle forme grazie ad una pennellata allungata che ne definisce sommariamente i contorni senza per questo annullarne l'oggettività ottenendo di fatto un risultato finale estremamente verosimile.

            La sviscerata passione di Paolo Vannini verso tutto ciò che è presente in natura ed il continuo desiderio di sperimentare nuove emozioni fanno sì che la vena pittorica di quest'artista non si esaurisca nei paesaggi, egli infatti si impone, con elegante trasporto, anche attraverso sensuali nudi di donna e raffinate nature morte.

            Pennellate morbide e delicate accompagnano nudi femminili ambientati in interni, che evocando la sinuosità di un corpo, catturano la curiosità dell'osservatore il quale non può far a meno di porsi suggestive domande; ecco che la figura ritratta diventa il personaggio di un racconto tessendo un sottile dialogo col pubblico attraverso l'esibizione personale del proprio potenziale erotico ed incoraggiando l'immaginazione, libera ora da ogni imbarazzo, a prolungare idealmente la voluttuosa linea corporea oltre i limiti reali. Interessanti giochi di trasparenze e di chiaroscuro mettono in risalto le figure che emergono da sfondi spesso di tono più scuro ma affatto neutri e secondari; niente nell'opera di Vannini è lasciata al caso, ad esempio egli utilizza con armoniosa eleganza un panneggio color turchese per esaltare la delicatezza di un carnato roseo, o pone l'attenzione su di un oggetto d'arredo allo scopo di contestualizzare l'espressione umana della figura ritratta.

            A mio sentire Vannini raggiunge un alto livello introspettivo anche quando ritrae immagini floreali. I fiori, nelle sue nature morte, sono prevalenti e sono resi quasi sempre con una consistenza cromatica impura e corposa dove la luce sottolinea ed esalta la composizione geometrica delle forme. L'artista usa gradazioni di colori per modellare le forme dipingendo le ombre con i colori complementari e anche lo sfondo spesso non è una campitura di colore uniforme ma è costituito da una varietà di toni che contrastano con il colore dei fiori. Sovente Vannini dipinge il fiore non nel suo sbocciare, ma piuttosto nella sua “maturità”, cioè in quella delicata fase in cui dal suo splendore si accenna ad una sfioritura, ad un flemmatico declino; ed è proprio in questa espressione pittorica che io leggo la massima poetica di quest'artista in quale riesce, con un escamotage, a dare voce,

sia pur timidamente, al proprio sentimento malinconico. Come per tutti i grandi artisti, anche per Paolo Vannini occorre andare oltre l'oggettività dell'intera sua opera ponendoci, secondo uno schema meno rigoroso, di fronte ad una lettura approfondita senza necessariamente subordinare ogni particolare all'equilibrio compositivo, perché grazia alla tecnica e alla maestria tutto diventa pretesto per riuscire ad esprimere il proprio intimo sentire.

  Via Antonio D'orso, 3 - 503135 -Firenze
  +39 055 607454
  +39 339 2532306
  vannini40@gmail.com

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